martedì 1 novembre 2011

Fuoco

 Sono stato costretto a cancellare il vecchio post e metterne uno identico nuovo perchè avevo fatto pasticcio.

Dunque, come promesso vi copio una piccola parte di un capitolo del libro La Voce del Vento. Spero sia di vostro gradimento!!!

Avanzarono ancora, e il paesaggio mutò nuovamente: prima si ritrovarono in mezzo a un deserto, quindi di fronte a loro si parò un enorme cratere, presso cui si radunavano diversi animali, che facevano come la ronda li intorno.

Erano tutti carnivori, delle dimensioni più diverse, anche se per la maggior parte vi erano canidi e ursidi, non mancavano i mustelidi, tra cui i ghiottoni la facevano da padroni. Tutti erano accomunati da artigli e zanne ben sviluppate, quasi sproporzionate al resto del corpo. Quando notarono il gruppetto avvicinarsi, iniziarono a emettere versi gutturali e a rizzare il pelo.

-B-bene io torno i-indietro.-

-Facciamo il giro largo per carità!- sia Renl che Siradan non erano entusiasti di vedere tutte quelle belve fissarli.

-Ho il sospetto che invece dobbiam scendere giù...-

-Che dite ora, che li vedete anche voi?-

-Si va bene, ma ora troviamo una soluzione! Cosa facciamo?-

-Mah, fate ciò che volete voialtri. Selfarius, vienimi appresso. Scendiamo giù.- detto questo l'Elfo si incamminò, seguito dal Ravok che non vedeva l'ora di dialogare con quegli animali, per poi potersene vantare con Kirilan.

-Sono matti, dobbiamo fermarli!- Siradan gli corse dietro, ma quelli alla fine lo trascinarono con loro.

-Beh Renl, andiamo anche noi!- Vaol si prese in spalla lo Gnomo e ricorse i compagni.

Durante il tragitto Alioth sentenziò la tattica da seguire: lui sarebbe stato il portavoce e il Mezzelfo avrebbe tradotto le sue parole. Gli altri sarebbero stati indietro, pronti a fuggire in caso di pericolo.

Nell'avvicinarsi all'orlo il calore aumentò sino alla soglia del sopportabile, facendo sudare copiosamente tutti quanti; gli animali sembravano a loro agio però, nonostante le folte pellicce.

-Vogliamo parlare con un vostro rappresentante.- tradusse Selfarius in vari “idiomi” anche se per gli altri del gruppo sembrava che ringhiasse sempre nella stessa maniera.

Si avvicinò un ghiottone enorme, che teneva in groppa una volpe dal pelo rosso dorato.

-Conferisco a nome dei presenti, prego narratemi gli eventi.-

-Come parli bene...-

-Non sono uno sciocco animale, se è questo che intendi.- la volpe era completamente inespressiva, nessuna emozione scaturiva dal suo volto.

-Sai parlare la nostra lingua?-

-È possibile....ditemi il motivo del vostro passaggio.-

-Siamo diretti al villaggio del fuoco.-

-Esibite l'essere designato.-

Selfarius scambiò un'occhiata perplessa con Alioth.

-È lui.- disse indicando l'Elfo, che sbarrò gli occhi quando si vide puntare il dito contro, ma evitò di parlare, per non mancar di rispetto alla volpe.

-Comprendo.-

-Sapresti aiutarci, dandoci indicazioni su questo o i prossimi luoghi che affronteremo? Non vorremmo sembrar scortesi, ma è il primo essere con cui riusciamo ad avere un dialogo sensato.- intervenne però Alioth, per evitare che l'amico combinasse altri guai.

-Fatemi una domanda specifica.- rispose nella sua lingua, senza problemi.

-Cosa ci aspetta più avanti?-

-Lo vedrete tra poco.-

-Rischiamo la morte?-

-Non è da escludere.-

-Possiamo fare qualcosa per te, cosicché tu faccia qualcosa per noi?-

-No.-

-Farà molto caldo nel luogo in cui dobbiamo andare?-

-Indubbiamente.-

-Potresti benedirci per evitare di finire arroventati?-

La volpe ci pensò qualche minuto, chiudendo gli occhi ed estraniandosi dal mondo.

-Questo posso farlo. Servite vivi d'altronde.- detto ciò la volpe alzò le enormi code. Ebbene si, i ragazzi non se ne erano accorti, ma la volpe aveva cinque grandi code folte di pelliccia, che iniziò ad agitare, creando delle fiamme intorno ad ognuna di esse. Quindi con un agile balzo saltò giù dalla sua “cavalcatura” e girò intorno ad ognuno dei ragazzi. Quando ebbe finito, la volpe tornò sulla sua postazione; sembrava che i giovani fossero circondati da fiamme, anche se in realtà non sentivano niente, anzi, pareva che facesse anche leggermente freddo;.

-Perché serviamo vivi?-

-Io faccio un favore a voi, e dovrete ricambiarlo.-

-Che favore ci fai?-

-Vi faccio passare, logico.-

-E noi cosa dovremmo fare?-

-Lo scoprirete a breve.-

.Tu non parli molto vero?-

-Io non dovrei neanche abbassarmi a parlare con voi esseri umani.-

-Ma tu vivi qua?-

-Non proprio, volete vedere dove risiedo?- un sorriso beffardo si delineò sul volto dell'animale.

-Possiamo consultarci prima di rispondere?-

-Certamente, ma fate in fretta, ci sono solo poche occasioni per andare nel mio mondo, non vorrete di certo perderne una...- la voce dell'animale fremeva di bramosia

I ragazzi si riunirono in cerchio, parlando sottovoce.

-Che si fa?-

-Io direi di proseguire per la missione principale.-

-P-però...quando ci ri-ricapita di vedere dove abita quella volpe?-

-Nella nostra zona è pieno di tane di volpi, poi te le facciamo vedere.-

-Però interesserebbe anche a me scoprire di più...sono curioso.-

-Io sono del parere che è meglio muoversi, quell'essere non mi convince.-

-Possiamo chiedergli di venirci a trovar in un secondo tempo, che ne dite?-

-Mi sembra la soluzione migliore, così ora finiamo le prove, e poi chi vorrà andrà a visitare questo fantomatico mondo delle volpi.-

I ragazzi esposero la loro idea, mentre il viso della creatura tornò all'impassibilità precedente.

-Cosi sia. Vogliate allora proseguire. Buon viaggio.-

Gli animali presenti si ritirarono facendo spazio agli avventurieri.

P.V.V.

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